Le novità politiche a sostegno alla genitorialità.
Alla vigilia della Festa della Mamma ricordiamo quali sono state le azioni politiche a sostegno della genitorialità, prevalentemente legate al PNRR, che avranno un ruolo importante nel 2023, ed in particolare il Decreto Legislativo n. 105/2022
Tra i focus di maggior interesse, è emerso che politiche più idonee ai bisogni delle mamme influenzano le decisioni legate alle scelte sulla maternità. Un assegno unico di maggiore entità e asili nido gratuiti di qualità sono misure che potrebbero far cambiare idea a poco meno della metà delle mamme che dichiarano di non desiderare altri figli.
Il decreto ha previsto diverse azioni e agendo su più fronti. Vediamo insieme le novità per il 2023.
- Congedo di paternità obbligatorio.
- Congedi parentali.
- Diritto all’indennità di maternità per le lavoratrici autonome.
- Lavoro agile
1. Esteso il congedo di paternità obbligatorio che fino al 2021 prevedeva 7 giorni di astensione dal lavoro. Ora il padre lavoratore ha diritto a un congedo pari a 10 giorni lavorativi, retribuiti al 100%, fruibili dai due mesi precedenti la data presunta del parto, entro i cinque successivi al parto. Il congedo si applica anche al padre adottivo o affidatario ed è raddoppiato in caso di parto plurimo. Sono previste sanzioni per le aziende che adottano nei confronti del padre lavoratore comportamenti atti a ostacolare o a impedire la fruizione del congedo.
2. I mesi di congedo indennizzato totali tra i due genitori sono aumentati, passando dai 6 previsti dalla precedente normativa a 9 mesi. Al fine di aumentare i congedi utilizzati dal padre, vengono aumentati fino a 11 i mesi complessivi indennizzabili, nel caso in cui sia il padre a usufruirne per un periodo intero o frazionato non inferiore ai tre mesi (in caso di rinuncia dei tre mesi del padre questi non sono trasferibili). L’età della figlia o del figlio entro la quale i genitori, anche adottivi e affidatari, possono usufruire il congedo parentale viene elevata da 6 a 12 anni. Il genitore solo aumenta il congedo da 10 a 11 mesi. Rimane la copertura del 30% dello stipendio per i congedi parentali, ma, a differenza del passato, senza riduzione di ferie, riposi, tredicesima mensilità o gratifica natalizia.
3. Viene esteso il diritto all’indennità di maternità in favore delle lavoratrici autonome e delle libere professioniste ai due mesi antecedenti il parto in caso di gravidanza a rischio, e al congedo parentale per i padri lavoratori autonomi, per un massimo di tre mesi. Il decreto, inoltre, estende l’indennità al 30% della retribuzione per tutto il periodo di prolungamento del congedo in caso di figlie e figli con disabilità grave accertata.
4. Il decreto agisce anche sul lavoro agile, estendendo le categorie verso cui questa opzione è prioritaria e introducendo una norma antidiscriminatoria, per cui la richiesta di poter lavorare in modalità agile non può comportare sanzioni, demansionamento, licenziamento, trasferimento o qualsiasi altra modalità organizzativa che abbia effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro della/del richiedente. Anche in merito all’accesso al part-time sono state estese le categorie verso cui questa opzione diventa prioritaria.
Auguri a tutte le Mamme dagli Sportelli del Consumatore Calabria