Buoni (?) fruttiferi postali.
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha sanzionato Poste Italiane spa per circa 1,4 mln di euro per la scorretta attività di collocamento e di gestione di buoni fruttiferi postali.
Tra interessi non riconosciuti in modo corretto e mancati avvisi di prescrizione, l’investimento in buoni fruttiferi postali si è rivelato “rischioso” per i risparmiatori.
Secondo AGCM, Poste Italiane ha omesso e fornito informazioni ingannevoli circa la prescrizione dei titoli emessi non illustrando in modo chiaro e corretto la normativa, (la stessa prevede che tali buoni si prescrivano trascorsi 10 anni dalla data di scadenza degli stessi, rendendoli di fatto non più esigibili laddove il risparmiatore non si presenti in tempo per l’incasso degli stessi), al momento della sottoscrizione, tanto che migliaia di cittadini si sono ritrovati in mano “carta straccia”.
Un comportamento inaccettabile, a maggior ragione dal momento che i risparmiatori coinvolti, e più in generale quelli che effettuano investimenti in buoni fruttiferi, lo fanno perché si aspettano un investimento sicuro e garantito.
Nel caso recentemente sanzionato dall’Antitrust, invece, non essendo a conoscenza dei termini di prescrizione, molti cittadini hanno perso non solo la quota relativa agli interessi maturati, ma anche il capitale investito.
Non è sufficiente multare Poste e obbligarla a cessare le condotte scorrette: è necessario che il Governo intervenga affinché i cittadini coinvolti vengano risarciti almeno delle somme originariamente investite, tali fondi, infatti, sono finiti nelle casse dello Stato.
Gli Sportelli del Consumatore Calabria sono disponibili per qualsiasi informazione in merito.