Registro delle opposizioni, perché sta fallendo e come difendersi dalle chiamate indesiderate
Chi pensava di potere dire basta alle telefonate indesiderate da call center iscrivendosi al Registro pubblico delle opposizioni (Rpo) ha dovuto purtroppo constatare che nulla è cambiato. Un iscritto su due riceve ancora le chiamate nonostante, attenendosi a quanto viene riferito al momento dell’iscrizione, siano trascorsi i 15 giorni indicati per garantirne l’efficacia.
Andando a vedere meglio i dati, rilevati dalle associazioni dei consumatori, su 2,7 milioni di iscritti, circa 1,3 milioni continuano a ricevere telefonate di marketing aggressive. Il 40% circa delle telefonate commerciali ricevute dagli utenti propone contratti di forniture per luce e gas, mentre il 32% è legato al mondo della telefonia.
Negli ultimi mesi le segnalazioni al Garante sono aumentate in maniera esponenziale.
Perché l’iscrizione al registro non ci tutela?
Secondo quanto riferito dall’Autorità Garante per la Privacy, se dopo essersi iscritti al registro, si dà nuovamente il consenso all’uso dei nostri dati si annulla l’iscrizione.
E per tornare negli elenchi dei call center basta ben poco. Come compilare la scheda per fare la tessera ad un supermercato o avere cambiato operatore telefonico. Nel primo caso è bene ricordare che prima di dare il proprio consenso è importante leggere attentamente a chi e per quali scopi stiamo cedendo i nostri dati.
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I call center che sfuggono al Registro
C’è poi il filone dei call center abusivi che non rispettano l’obbligo di verifica presso l’Rpo. In questo caso si può sporgere un reclamo al Garante.Nel caso di call center con sede all’estero ci si ritrova, invece, di fronte ad un nuovo bug perché le nuove disposizioni del registro non si applicano ai call center ubicati all'estero. Ma c’è dell’altro. Sempre più chiamate provengono da sistemi automatizzati attraverso numeri fittizi (quindi non rintracciabili), creati da appositi software. Ci sono poi le società non iscritte agli elenchi ufficiali degli operatori di telemarketing che possono eludere le nuove disposizioni vanificando i vantaggi del nuovo Registro.
Il blocco “fai da te”
Alcuni cellulari propongono il blocco dei “numeri spam”, per altri è possibile scaricare appositi programmi. In entrambi casi i call center vengono riconosciuti e le chiamate non arrivano.
Le sanzioni
Chi viola il diritto di opposizione, ovvero la mancata osservanza del Registro, incorre in una sanzione amministrativa pecuniaria fino a 20 milioni di euro per le imprese, fino al 4 per cento del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente, se superiore. Le sanzioni ci sono ma sembra che alle imprese costi meno pagare le multe che tenere aggiornati i database.
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