Mutui, rate alle stelle. Italiani costretti a scegliere tra surroga e rinegoziazione
Non solo bollette alle stelle. A far tremare i polsi agli italiani è anche l’impennata dei mutui a tasso variabile. A causa dell’inflazione la Bce ha ritoccato le rate ed ha annunciato che potrebbe non trattarsi di un caso isolato. La prospettiva attuale è del cinque per cento di quota di rialzo che tradotto in banconote fa tra i 40 e i 50 euro al mese in più. Una somma non da poco che unita alla prospettiva che potrebbero non essere esclusi altri aumenti pone gli italiani di fronte ad un bivio: surroga o rinegoziazione?
Che cosa è la surroga e cosa comporta
Si tratta di rivolgersi ad un altro istituto bancario con il quale andare a sostituire il mutuo. Per poterlo fare bisogna iscriversi ai Registri Immobiliari della Surroga pagando 35 euro. Ma notate bene, secondo la legge Bersani del 2007, le banche non possono chiedere altre commissioni e non ci sono ulteriori spese da sostenere.
La somma erogata dalla nuova banca non può inoltre superare l’importo del debito residuo. A fare la differenza sono, ovviamente, le condizioni proposte dalla nuova banca e anche i tempi di scadenza del mutuo originario. Se si è vicini alla scadenza naturale del mutuo, e quindi alla fine del rimborso, la quota di interessi è già stata versata quasi per intero e questo dato va inserito nei calcoli che si procederà a fare.
Attualmente, secondo l’ultima rilevazione di MutuiOnline.it, la surroga è il metodo più ricercato dagli italiani. Nell’ultimo trimestre sarebbe arrivata a ben il 19,2 per cento la percentuale di richieste, mentre nel periodo antecedente la rilevazione era ferma al 12,1 per cento.
La rinegoziazione del vecchio mutuo
Se, invece, si opta per la rinegoziazione bisognerà trovare un nuovo accordo con la banca con la quale si è già stipulato il mutuo. È questo il nodo principale visto che l’istituto bancario dovrà avere la volontà di andare incontro al cliente. Una volta assodato questo, ci sono da considerare vantaggi come la mancanza di spese ulteriori o del ricorso ad un notaio. Inoltre, con la rinegoziazione non si estingue il mutuo precedentemente stipulato né si annullano le garanzie fornite dalla banca.
Cosa scegliere?
Capire come muoversi non è semplice, in quanto è una scommessa sul futuro. Chi acquista ora un immobile se ritiene che la spinta inflazionistica continuerà a salire preferirà un tasso fisso ma si troverà comunque a dovere accettare condizioni più alte rispetto al passato.
Gli aumenti se si stipula ora un mutuo
Secondo il calcolo di Federconsumatori un mutuo a tasso fisso ha una rata più onerosa del 24 per cento rispetto a quella di un analogo mutuo stipulato a dicembre 2021. Per un mutuo a tasso variabile la rata mensile subisce un aumento medio del 14 per cento.
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